Per diversi giorni la maggior parte dei media italiani ha parlato di scontro tra la Magistratura e la politica, facendo riferimento ad un blaterare del Ministro Crosetto, che ha dato il via all’ennesima commedia del ridicolo italiana.
Non vale la pena entrare nel merito delle esternazioni del (ahimè) Ministro della Difesa, che sono assolutamente prive di fondamento, ma è importante correggere il tiro dell’informazione nazionale.
Il problema, infatti, è che si continua assolutamente in male fede a presentare come uno scontro tra poteri quello che da anni, invece, è un sistematico ed inaccettabile attacco alla Magistratura ed alla sua indipendenza.
Nell’era Berlusconi per una parte consistente di politici si trattava di lotta per la sopravvivenza (il cavaliere in testa) e di spasmodica ricerca di impunità, ma oggi siamo arrivati ad un risvolto ideologico diverso e decisamente più pericoloso.
Berlusconi e Forza Italia, purtroppo con la complicità di gran parte dei partiti politici, compresi quelli di “opposizione”, negli anni scorsi hanno preparato il terreno per (speriamo soltanto) il tentativo di una svolta autoritaria che prevede il controllo del potere giudiziario da parte del Governo o, meglio, da parte del potere politico.
Un potere politico che, privo di etica e di senso dello Stato, è più impegnato a delinquere e a farsi gli affari propri che ad amministrare e a governare con “disciplina ed onore” (art. 54 della Costituzione).
Il “io sò io e voi nun siete un c….” del Marchese del Grillo, infatti, è stata la linea guida di ogni riforma della giustizia portata avanti negli ultimi trent’anni da Governi e Parlamenti nazionali.
La maggioranza che sostiene il governo Meloni, però, sembra voler portare a termine il programma di Licio Gelli che prevedeva una Magistratura sotto il controllo della politica, come elemento strutturale per ogni dittatura che si rispetti.
Obiettivo, questo, che era anche dei centro destra berlusconiano, che però non ha avuto fino in fondo il coraggio (ed il sostegno) per raggiungerlo.
A questo si aggiunge un ulteriore elemento che neppure Benito Mussolini avrebbe pubblicamente approvato (anche se tollerato in privato), ovvero la volontà di raggiungere l’assoluta impunità da parte di tutta la classe politica e dei colletti bianchi nazionali.
In nessuna delle democrazie avanzate dei paesi occidentali è previsto che dei delinquenti (o anche soltanto degli indagati) che siano parlamentari o politici non possano essere arrestati o perseguiti dalla Magistratura e che a loro sia permesso di ricoprire incarichi pubblici.
In Italia, invece, il casellario giudiziale può fare la differenza tra quelli che hanno successo in politica e quelli che ne sono esclusi (o lasciati ai margini), soprattutto se la loro fedina penale è sporca.
Oggi più che mai in Italia deve essere recuperato, all’interno della normativa penale, un principio cardine: qualsiasi cittadino che delinque deve subire un processo giusto e deve rispondere dei propri reati.
…E se quel cittadino ricopre cariche pubbliche, questo elemento deve essere considerato come una aggravante e non come un salvacondotto per l’impunità.
E’ questo il giusto approccio al problema che i cittadini si aspettano da forze politiche che vogliano cambiare in meglio il nostro Paese. Purtroppo, invece, quasi tutti i partiti hanno tradito la Costituzione e calpestato gli interessi generali a favore dei tanti marchesi del Grillo.
Chiediamoci, infatti, quali sono stati gli ultimi atti di questo lavoro ai fianchi della democrazia e della giustizia. Ebbene, sono stati la “riforma Cartabia” e l’assassinio della normativa sulla prescrizione dell’ex Ministro Bonafede, che di fatto hanno aperto la strada e dato motivazione e sostegno all’assalto barbarico del Governo Meloni alla Giustizia ed alla Magistratura.
Ultima riflessione: continuiamo a ripeterci che le riforme della giustizia, compresa quella della Cartabia (ai primi posti per assurdità e follia), approvate per salvare i politici ed i colletti bianchi, di fatto sono un grosso aiuto anche per la criminalità organizzata. Una domanda, però, dovrebbe cominciare ad incunearsi nelle teste dei cittadini e della parte più sana dei nostri politici, di destra e sinistra. Siamo certi che la reale situazione non ribalti la nostra convinzione? Non potrebbe essere che leggi ideate ed approvate per aiutare la criminalità non siano di aiuto anche a certi nostri politici ed a certi colletti bianchi?
Lo sappiamo, no? Spesso tra pari…..
Share this content: